L’ALIENO

Una notte ho incontrato un alieno che aveva tre occhi a destra e tre occhi a sinistra. Nelle mani aveva dei lunghi artigli e parlava una strana lingua che io non capivo. Aveva due denti aguzzi e sulle spalle un raggio laser che distruggeva tutto, ad un certo punto l’alieno mi è entrato dentro il corpo e anch’io mi sono trasformato in un alieno e sono andato in giro a combinarne di cotte e di crude, ne ho combinate talmente tante che alla fine distrutto dalla stanchezza sono dovuto venire in ospedale per farmi curare.

(Andrea Lasi, 8 anni)

RICHY IL RICCIO

A fine ottobre Richy ha sempre un po’ di sonno. Prima di andare in letargo, passa a fare un salutino a tutti i suoi amici ricci che, come lui, poltriranno al calduccio fino a primavera. Richy è un po’ giocherellone e anziché camminare si arrotola e rotolando, rotolando, va a scontrarsi contro un albero e gli cade in testa una cosa…è un riccio come lui…ma piccolino, piccolino. Lo guarda, lo muove…gli sembra un riccio molto strano. Non ha neanche le zampe. Richy prova a chiedergli “Ciao piccolo riccio, come ti chiami?”. Il riccio piccolino non si muove, ma risponde seccato: ”ma perché mi chiami riccio? Io mi chiamo Castagna!!!!”.

(Riccardo, 6 anni)

La zucca Zucchy

La zucca Zucchy non sorride mai, sta sul campo a prendere acqua ogni giorno. Il contadino vuole che beva perché diventi bella cicciona. Ma lei è sempre triste, sola e spenta. Ogni tanto, però, Zucchy vede il sole sparire tra le nuvole e pensa che sta per arrivare novembre e che qualche bambino la sceglierà per la festa di Halloween. Alla fine di ottobre il contadino invita i bambini del vicinato a vedere le sue zucche e Zucchy si fa quasi rossa, a dire il vero arancione, per l’emozione. Camilla si avvicina, la guarda e dice al contadino: “Voglio questa!”. Zucchy tira un sospiro di sollievo, ma ancora non sorride. Camilla la porta a casa sua e, assieme al suo fratellino Mimmo, svuota Zucchy, le fa gli occhi, la bocca con gli angoli all’insù e il naso. Zucchy si sente molto più leggera. E finalmente sorride.

(Mario, 7 anni)

Nelly la giovane coccinella

Nelly è una giovane coccinella molto generosa. La sua mamma le ha insegnato che la missione delle coccinelle è quella di posarsi sugli esseri viventi e di portare loro tanta fortuna. Nelly sa che è un compito molto difficile…Tutti gli esseri viventi vorrebbero essere fortunati, ma Nelly ha deciso di fare una scelta accurata. Innanzitutto non sceglie di posarsi su quelli che chiedono di continuo di essere fortunati, perché hanno bisogno più di pazienza che di fortuna. Non sceglie quelli che dicono di non essere fortunati, perché non hanno fiducia nella fortuna. Nelly decide di scegliere quelli che si accontentano, che si ritengono già fortunati e che credono di non dover chiedere altro alla vita. Per questo Nelly oggi è entrata dalla finestra e si è posata sul braccino di Eleonora che si trova in ospedale da molti giorni. Eleonora ha sempre sopportato pazientemente le cure e ha sempre pensato di essere stata fortunata ad essere capitata in stanza con Alice. Ma oggi Eleonora è stata scelta da Nelly. Mentre lei ed Alice guardano Nelly incuriosite, entra il dottore e annuncia che le dimette e che domani possono festeggiare assieme il 7° compleanno di Eleonora. Nelly crede che la fortuna bisogna guadagnarsela, non chiederla.

(Martina, 10 anni)

Max orsetto golosone

Max è un orsetto golosone sempre in cerca di miele. È un grande furbetto e quando tocca ai suoi amici cercare i barattoli di miele, è sempre in prima fila per prendersi quelli più pieni. Ieri, però, toccava a lui cercare il miele. Cosi si è infilato dentro una tenda da campeggio e ha rubato un barattolo enorme di miele un po’ più scuro. Tornato alla tana gli amici lo hanno sgridato perché quel barattolo non era affatto pieno di miele. Lo hanno mandato via chiamandolo “buono a nulla”… Max, però, non si è perso d’animo e si è portato via il barattolo con l’idea di assaggiare comunque quello strano miele. Seduto sopra il suo albero preferito, ha aperto il barattolo e ne ha assaggiato il contenuto. Ne è rimasto estasiato! Offeso con gli amici non gliene ha portato neanche un po’. Però è corso subito dal nonno che sa leggere e gli ha chiesto: “Nonno, che miele è questo? Cosa c’è scritto sul barattolo?”. Il nonno si è aggiustato gli occhiali e gli ha risposto: “Crema di cioccolata, Max”. E Max ha esclamato: ”Che mondo sarebbe senza questa crema di cioccolata, nonno!?”.

(Massimo, 8 anni)

Un raggio di sole

Un raggio di luce attraversa la notte, dissolve le paure, da conforto, riscalda il cuore, da nuove energie e infonde speranza. Èuna luce speciale, che ci illumina dentro, ci dice con forza che non siamo mai soli e la vita va sempre vissuta con coraggio e fiducia, superando le prove anche dure che la vita ci impone.

( Franco Vargiu papà di Sonia)

La famiglia fortunella

Per il giorno di Pasquetta la famiglia Fortunella fa sempre una bella scampagnata. La sera prima la mamma prepara la borsa piene di cose buone e stira la tovaglia a quadretti da mettere sul prato e il papà mette da parte il necessario per fare l’arrosto. Tutti vanno a dormire pensando al giorno dopo, alle gare in bicicletta, alle partite a pallone, alla passeggiata vicino al fiume e pregustano la frittata di piselli e la crostata di mele. Il giorno tanto atteso si svegliano tutti presto presto, ma rimangono delusi: il cielo è nero nero e sta per scatenarsi un temporale. La famiglia Fortunella deve rinunciare alla gita. Nella, la più piccola della famiglia, si fa venire però una splendida idea: perché non montare la piccola tendina da campeggio in salotto e immaginare di essere in campagna? La famiglia Fortunella costruisce così fiori e farfalle di carta, perfino una canna da pesca e dei pesci colorati. Alla fine viene anche un po’ di fame…per fortuna la frittata e la crostata non sono di carta!

(Maria, 10 anni)

I tre pappagalli

Una bimba dalla pelle scura stava guardando un un uomo con una grande gabbia con dentro dei pappagallini uno bianco uno rosso, uno giallo e uno nero. L’uomo aprì la gabbia e lasciò volare il primo pappagallo bianco che sali veloce in cielo attirando lo sguardo di tanti bambini, lo stesso fece con il pappagallo rosso e poi con quello giallo. La bimba di colore continuava a guardare quello nero e alla fine chiese all’uomo “ma se lasciasse andare anche il pappagallo  nero volerebbe in alto come tutti gli altri? L’uomo sorrise e liberò il pappagallino nero e mentre saliva in alto spiegò: non è il colore che conta è quello che sta dentro che lo fa salire”

ELEONORA

Il polpo e il pesce spada

C’era una volta un polpo femmina e un pesce spada che litigavano sempre.
Un giorno arrivò una stella marina e, vedendoli bisticciare, sgridò entrambi e fece loro una magia! Così i due si innamorarono e vissero per sempre felici e contenti negli abissi  del mare.

Scritto da Maria Giovanna Carta 7 anni di Orgosolo

L’albero di Natale

C’era una volta un albero di natale che viveva in montagna poco lontano da una famiglia con due bambini. Si avvicinava il giorno di natale e il papà non aveva i soldi per comprare l’albero e per queso i bimbi erano motlo tristi. La notte di natale andarono a dormire sognando di ricevere tanti regali. Come er miracolo i sogni dei bambini arrivarono sino all’albero che magicamente incomiciò a camminare, arrivò nella casa dei bambini e si fermò accanto al camino, all’improviso le pigne dei suoi bellissi rami si trasformarono in tante palline di cristallo e muovendosi formaono una grande luce che attirò l’attenzione di babbo natale che lasciò a i piccoli tanti regali. Quando i bambini si svegliarono guardarono increduli l’albero e i regali urlando di gioia e felicità.