C’era una volta un gattino di nome Musy. Musy aveva conosciuto durante l’estate una cucciola speciale: Sabrina, la leoncina. Entrambi erano innamorati della scuola, quella che fa sollevare il nasino per la gioia di imparare. L’autunno era alle porte e con lui le prime corse in classe. La nuova scuola era frequentata da soli leoncini come Sabrina e, il gattino, temeva di non riuscire a trovare degli amici. Non c’era nulla di diverso, anzi era meraviglioso. I due amici entrarono zampina nella zampina in classe, Musy aveva un leggero tremolio e il cuore batteva come un tamburino ma l’amore di Sabrina lo rassi curava da ogni paura. L’aula era bellissima, con tanti dise gni raffiguranti il mare. C’erano cuccioli dipinti sulla parte e una ventina di leoncini seduti tra i banchi. Musy era l’unico gattino della classe ma già amato da ogni leoncino presente. Tutti avevano guardato solamente il suo cuore, un cuore dolce e, dai suoi baffetti sporchi di vaniglia, avevano imparato la gioia della diversità.
I due pappagallini, Willy e Zoe
C’erano una volta, inseparabili e dolcissimi come due pappagallini, Willy e Zoe, un delfino e una cagnolina che non passavano pomeriggio senza giocare l’uno con l’altra. Willy viveva nel “Mare delle conchiglie affusolate” e Zoe nella campagna accanto alla spiaggia. Stava arrivando l’estate e Zoe aveva saputo dalla mamma che avrebbero trascorso le vacanze a casa della zia, tanto lontano da lì. La cagnolina era triste ma Willy la rassicurava: “Quando tornerai recupereremo tutto il tempo perso”. Venne il giorno della partenza e i due si salutarono. La casa della zia si trovava vicino al mare. Non appena la cagnolina mise le zampine sulla spiaggia, sentì: “ Corri verso la riva Zoe!” Con un salto elegante sbucò dall’acqua Willy. Il delfino aveva percorso il mare per raggiungerla. L’amicizia non conosce la parola “impossibile”, fa colazione con i sorrisi, pranza con le sorprese e cena con un “Ti voglio bene”. E non si separa, neppure d’estate.
Il topolino Francesco
Il topolino Francesco, piccolo di statura ma con il cuore grande, svolgeva un compito speciale: aiutava i gattini in difficoltà. Ad aiutare Francesco c’era Pippi, la mucca dolce. Una mattina, Francesco, mentre correva per la radura, vide una cesta, c’erano tre gattini. Li prese in braccio e li portò nella sua casetta. I micini si sentivano al sicuro. Avevano bisogno di latte. La mucca Pippi donò il suo latte e sapete cosa accade quando le mucche sono felici? Il latte diventa più dolce, al caramello, alle fragole. Ancora oggi il topolino e la mucca, aiutano i gattini e gli altri cuccioli perché dare una zampina a chi ha bisogno è una magia senza tempo.
Timmy il coniglietto
Timmy il coniglietto provava a far volare l’aquilone ma non ci riusciva ed aveva il musetto triste. Accanto, in una casa grande, grande viveva Dante, l’elefante. Dante si avvicinò, il coniglietto vide la grandezza di Dante ma non ebbe paura, sentì immediatamente che erano simili a partire dal cuore. Dante prese per la zampina Timmy e gli disse: “Credi sempre nei sogni, sia a questi piccoli e a quelli grandi. ”Dante iniziò a muovere velocissimo le orecchie, a mò di ventaglio ed, improvvisamente, venne il vento. L’aquilone stava volando”. Nonostante la differenza di altezza, i loro sogni camminavano insieme.
Due scoiattolini tutto pepe
C’erano una volta Matteo e Agnese, due scoiattolini tutto pepe. Il fratellino Matteo aveva paura del buio. La notte non riusciva a dormire e spesso correva dalla sorellina, dicendo: “Ma dentro al buio cosa c’è?” Lei lo prendeva a sé, mentre Matteo ripeteva: “E se viene una strega cattiva?” “Noi le diamo un pizzicotto. Sai, Matteo, durante la notte hai la magia tra le zampine e puoi compiere qualsiasi incantesimo.” “La notte è piena di magia, però nel buio non riesco a trovarla.” disse lo scoiattolino. “Lei ti vede e gioca con il tuo nasino. Ci sono cose che non riesci a vedere ma che ti fanno battere forte il cuore, come le emozioni. E c’è una frase che riesce a cancellare qualsiasi timore: Ti voglio bene.” Con un bacino sulla fronte Matteo s’era addormentato, sorrideva mentre sognava.
C’era una volta una gallinella di nome Odessa
C’era una volta una gallinella di nome Odessa. Era primavera nella fattoria ed iniziavano a nascere tanti cuccioli. I piccoli volevano giocare, senza stare mai zampine nelle zampine e capitava che s’annoiassero. Odessa che non perdeva nessuna occasione per far sorridere il mondo, decise di fare una magia. Una mattina, mentre la natura era ancora addormentata, Odessa prese tanti colori e pennelli. Iniziò a creare. Si svegliarono i primi piccoli. Aveva trasformato una semplice mattina in un incantesimo. I musetti si macchiarono di tinte belle. Che divertimento quel giorno… La noia non c’era più, era scomparsa con la dolce idea di Odessa. L’ultimo incantesimo arrivò alla sera quando da un uovo venne al mondo un pulcino, il piccolo di Odessa. Ed era bellissimo, perché col calore degli animaletti, del sole, della sua mamma e i mille colori era nato variopinto e dolcissimo.
La coniglietta Chantal
C’era una volta la coniglietta Chantal. Mancavano pochi giorni ad un giorno speciale, il compleanno della nonna e la scoiattolina sapeva già cosa regalarle. Era profondamente innamorata dei fiorellini. Eppure Chantal era triste, l’autunno stava arrivando e nessun fiore cresceva nei prati. La coccinella Stella, in classe, aveva notato il musetto senza sorrisi di Chantal. Era sua amica e conosceva bene i suoi stati d’animo.
Prese dallo zainetto un foglio grande, dei colori, matite, temperino e tutto il necessario per realizzare una piccola, grande opera d’arte del cuore. Gli occhi della scoiattolina erano pieni di felicità e colore, dopo colore stavano sbocciando i fiorellini. Il disegno era bellissimo.
C’erano le margherite che Chantal e nonna Viola raccoglievano nei primi giorni di primavera, le rosee tanti altri fiori.
Chantal abbracciò Stella, forte, forte. Il compleanno arrivò e la nonna s’emozionò. La primavera era lì.
Mamma, Matilda fammi tante coccole
C’era una volta la cagnolilina Matilda. “Mamma, Matilda. fammi tante coccole. Dammi un bacio con affetto, un abbraccio stretto stretto. Resta nel lettino con me”sussurrava. Le coccole per la sua piccina non mancavano mai, indispensabili come i biscotti nel latte. Matilda correva a scuola felice. La cagnolina aveva un amico speciale “Tonio”. Aveva preso una brutta influenza. Lei era corsa a trovarlo: “Tonio voglio svelarti il segreto della dolcezza” “Davvero? Matilda, qual’è?” Lo abbracciò forte, poi un bacino sulla guancia destra, uno sulla sinistra e tanto solletico. Il segreto sono le coccole. Le coccole potevano spazzare via ogni tristezza e raffreddore. Tanta magia in quel pomeriggio.
Giotto aveva un aereo che voleva far volare in alto
C’erano una volta i topolini Giotto e Giulia, due fratellini con i baffetti dipinti di cioccolata. Due sogni in particolare appartenevano ai topolini. Giotto aveva un aereo che voleva far volare in alto. Giulia desiderava, invece, toccare le stelline. C’era qualcosa di magico nell’aria quella sera, merito del papà che, da bravo maghetto e curiosone, conosceva i sogni dei suoi piccoli. “Correte insieme a me!” aveva detto il papà. I due piccoli lo seguirono. Giotto aveva con sé il suo aereo, Giulia gli occhi sognanti. Il papà li prese sulle sue spalle forti e magiche. Con la zampina verso il cielo, Giulia sfiorava le stelle. Giulio vedeva il suo aereo volare. Fu magica quella sera, come in ogni giornata trascorsa con il papà. L’amore appartiene al suo cuore.
Lo scoiattolino di nome Bibi
C’era una volta uno scoiattolino di nome Bibi. Viveva in una casa tutta decorata a corteccia e giocattoli magici. C’era una cosa, però, che lo scoiattolino non amava: la pioggia, quella dispettosa che cade sul nasino e lo fa starnutire. Nella vallata viveva la topolina Rebecca, pronta a coccolare i prati con le sue capriole buffe. Rebecca prese Bibi per la zampina, dicendo: “La pioggia può essere ancora colorata”. La mattina seguente, Bibi portò il musetto alla finestra. Era una pioggia arcobaleno quella che fuori scendeva, con il rosso, l’arancion, il violetto. C’era anche il blu, come il mare che sapeva volare. Rebecca era la “fatina” l’arancion, di tutti quei colori. I coriandoli coccolavano l’aria, i coriandoli del Carnevale. “Una pioggia di magia!” aveva esclamato, Bibi. Da quel giorno Bibi e Rebecca giocano insieme, anche sotto la pioggia, che coccola i loro nasini e fa crescere l’amore nella vallata