Ho chiesto a mia mamma di farmi vedere le foto di quando ero piccola. Mamma ne aveva attaccato un po’ su un grande album e ne aveva conservato tante altre in una scatola tutta colorata. Una domenica abbiamo guardato assieme l’album e ho visto com’ero da quando sono nata fino a quattro anni. La faccia sembra uguale a com’è adesso….ho sempre le guance grandi grandi. Ieri con mamma abbiamo comprato un altro album e oggi l’ho aiutata a scegliere le foto da attaccare. Abbiamo messo quelle delle recite all’asilo, quelle fatte a scuola e anche qualcuna scattata in ospedale perchè anche se stavo male volevo avere un ricordo di quei giorni. ’ uscito proprio un bel lavoro!
LETTERA DI PAOLA PIRASTU
Sono la mamma di una bimba di sei anni, da tredici mesi in cura presso l’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari. Ho ritenuto di dover utilizzare lo spazio che mi è stato concesso per ringraziare le persone che prestano la loro opera come volontari nei reparti pediatrici. Non credo sia necessario soffermarsi a descrivere il difficile periodo che la mia famiglia sta attraversando.
LETTERA DELLA DR. MARIA LUISA PALOMBA
Cari bambini, sono felice di essere stata invitata al battesimo del giornalino dell’ABOS, perché finalmente tutti potremo scrivere, raccontare storie, parlare di giochi, di progetti, di storie belle e anche di storie qualche volta dolorose.
Spesso le persone adulte non riescono a trovare le parole giuste per parlare con i bambini che non si sentono bene e i bambini allora preferiscono non parlare delle loro preoccupazioni perché hanno paura di rendere troppo tristi i loro genitori. Insomma fanno un gioco che si chiama “Facciamo finta di niente”.
LETTERA DELLA DR.SSA GABRIELLA NARDI
All’inizio di questa iniziativa mi è particolarmente gradito formulare personalmente e a nome di tutto il personale dell’Ospedale Microcitemico, un augurio all’Associazione A.B.O.S. ed al suo Presidente Sig.ra Luciana Marotta.
Colgo l’occasione per esprimere un grazie sincero per i dieci anni di attività svolta all’interno del Presidio, con grande impegno, entusiasmo e soprattutto con tanto affetto.
Sono certa che da questo giornalino emergerà tutta la creatività dei bambini ospiti nel Presidio, creatività che meraviglia e commuove sempre quando è documentata e trasmissibile attraverso la poesia, i disegni, di cui un giornalino è testimonianza.
Grazie all’A.B.O.S. per dare questa opportunità ai nostri piccoli pazienti.
Dr.ssa Gabriella Nardi
Dirigente Sanitario del P.O. Microcitemico A.S.L. n° 8 – Cagliari
LETTERA DELLA DR.SSA MANUELA PINTOR
Sono Manuela Pintor, medico presso l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile della Università di Cagliari.
Appresa con molto piacere l’iniziativa di pubblicare questo giornalino devo esprimere, a nome mio e dei miei colleghi, alcune considerazioni in merito all’attività dell’A.B.O.S., i cui volontari collaborano con noi già da svariati anni.
LETTERA DEI GENITORI
Ci sono momenti, nella vita di ognuno di noi, in cui ci sembra che la vita ci sorrida, che tutto ciò che si desidera in questa società, che vive in un continuo supermercato del superfluo, sia raggiungibile ed allo stesso tempo estremamente gratificante e, malgrado ciò, appena ottenuto è già superato dalla nuova offerta.
Tutto è finalizzato al raggiungimento di questi obiettivi. Il mondo ti gira attorno e non ti accorgi nemmeno di ciò che ti accade vicino. Il tuo vicino soffre e non ti accorgi di nulla, o fai finta di niente nella convinzione o nella speranza di essere immune ai problemi. Quando il male ti assale o peggio ancora assale uno dei tuoi cari il mondo si capovolge. Tutto cambia. Il Luna Park spegne le luci.
LETTERA DI ERICA
Sono ormai passati sette anni da quel fatidico giorno in cui venni a conoscenza di un qualcosa a me completamente estraneo. non ricordo ciò che provavo, se angoscia, tristezza, sconforto o cos’altro, forse volontariamente è stato rimosso dalla mia mente.
Rielaborando ora tutto quello che ho vissuto, per quanto riguarda la malattia, penso che il dolore maggiore non sia stato quello fisico nei due anni di chemioterapia, bensì la sofferenza interiore e tutto ciò che le appartiene, cose che saranno conservate per tutta la vita nel cuore e nell’anima.