LETTERA DEL DOTT. GIULIO MURGIA

Mi è stato chiesto di esprimere con non più di 200 parole. le mie personali considerazioni sull’attività dell’ABOS nel mio reparto di Oncoematologia infantile.

In realtà di parole me ne basta una sola: Grazie! Grazie per la Vostra presenza continua sempre discreta; Grazie per la Vostra disponibilità; Grazie per la Vostra professionalità, mai disgiunta da una grande umanità; Grazie perché nascondete sempre la Vostra sofferenza; Grazie per la curiosità con cui Vi rapportate ai nostri bambini; Grazie per aver sopportato sempre con grande dignità i nostri comportamenti talvolta indisponenti o peggio indifferenti. 

LETTERA DI CHIARA

Non so come cominciare.
Ricordi seppelliti così in profondità, per lungo tempo tenuti come da parte, in un angolo.. ho sempre avuto paura di dimenticare, ma ora per la prima volta mi accorgo di aver altrettanta paura di ricordare.A undici anni ho imparato di colpo e brutalmente che la vita non ti deve niente: ho visto i miei sogni infrangersi in mille frammenti, ho guardato le mie illusioni cadere come petali, petali di un fragile fiore ad un soffio gelido d’inverno.
Ancora adesso le lacrime scorrono sul mio viso, a quasi quattro anni da quel 23 gennaio 1998, quando per la prima volta l’orrore è entrato nella mia esistenza, quando l’inumano dolore del “BM” ha devastato il mio animo, portato via la mia vita.

Scruto i miei occhi scuri, vi cerco lo specchio di quella crudele sofferenza; riporto con violenza sensazioni che credevo d’aver superato e che invece non mi abbandoneranno mai. I miei occhi.. gli stessi che, appena due anni fa, hanno gridato ogni lacrima che mi bruciava il viso, le pupille dilatate dal terrore, lo sguardo perso nel lancinante dolore che tante volte avevo sofferto.

LETTERA DI ANDREA

Non è facile pensare a mente fredda a quanto settimanalmente vivo e vedo in questo reparto. ogni volta venire qua e chiedersi chi ci troverò, se potrò parlarci o limitarmi a cogliere reazioni dietro al muro dei farmaci o alla barriera di una malattia.