Cari bambini, sono felice di essere stata invitata al battesimo del giornalino dell’ABOS, perché finalmente tutti potremo scrivere, raccontare storie, parlare di giochi, di progetti, di storie belle e anche di storie qualche volta dolorose.
Spesso le persone adulte non riescono a trovare le parole giuste per parlare con i bambini che non si sentono bene e i bambini allora preferiscono non parlare delle loro preoccupazioni perché hanno paura di rendere troppo tristi i loro genitori. Insomma fanno un gioco che si chiama “Facciamo finta di niente”.
Ma questi bambini, che non parlano per timore di fare tristi i grandi, sono costretti a tenere dentro nel loro cuoricino tutta quella paura che col tempo, stando lì dentro, diventa sempre più grande.
Certi genitori incominciano a capire che è meglio parlare, che è meglio consolare i loro bambini perché la paura è una cosa strana, prima diventa grande grande come una bolla di sapone e poi scoppia e passa.
Così questi genitori che non giocano più al gioco “Facciamo finta di niente” scoprono che anche la loro paura finisce quando parlano, giocano e abbracciano i loro bambini che in quel momento stanno male.
La malattia teme i giochi, i sorrisi, gli abbracci e le coccole e sembra che vinca di meno se i bambini, i genitori, i medici, psicologi, le infermiere ed i volontari dell’ABOS stanno vicini e si stringono le mani.
Impariamo allora un nuovo gioco “Per stanare la paura dobbiamo scoprirla parlandone tutti insieme” e la paura, con la coda in mezzo alle gambe, piano piano se ne va via.
Dr. Maria Luisa Palomba
Responsabile del Servizio Psicologico e Sociale dell’Ospedale Microcitemico