A fine ottobre Richy ha sempre un po’ di sonno. Prima di andare in letargo, passa a fare un salutino a tutti i suoi amici ricci che, come lui, poltriranno al calduccio fino a primavera. Richy è un po’ giocherellone e anziché camminare si arrotola e rotolando, rotolando, va a scontrarsi contro un albero e gli cade in testa una cosa…è un riccio come lui…ma piccolino, piccolino. Lo guarda, lo muove…gli sembra un riccio molto strano. Non ha neanche le zampe. Richy prova a chiedergli “Ciao piccolo riccio, come ti chiami?”. Il riccio piccolino non si muove, ma risponde seccato: ”ma perché mi chiami riccio? Io mi chiamo Castagna!!!!”.
(Riccardo, 6 anni)